Dalla vite alla bottiglia

Inverno: Durante il periodo di riposo delle vigne, si procede alla potatura per favorire la qualità e la crescita delle uve nella stagione successiva.

Primavera: Con l’arrivo dei primi germogli, le viti vengono legate per proteggerle dal vento e dalle intemperie.

Estate: La rimozione delle foglie in eccesso migliora la ventilazione e l’esposizione al sole dei grappoli. Ad agosto, con il diradamento, si concentra la qualità sui grappoli rimasti.

Autunno: La vendemmia è il culmine dell’anno vitivinicolo. Inizia generalmente a settembre con le varietà bianche precoci, come Chardonnay e Sauvignon Blanc, nelle zone più basse, per poi proseguire con le varietà rosse come Lagrein e Pinot Nero fino a metà ottobre. Spesso la raccolta viene effettuata a mano, specialmente nelle ripide colline della Bassa Atesina, per garantire una qualità eccellente e preservare i grappoli più delicati.

Diraspatura e pigiatura: Le bacche vengono separate dai raspi e delicatamente pigiate. Per i vini bianchi, il mosto viene separato immediatamente dalle bucce, mentre per i vini rossi la fermentazione avviene con le bucce per estrarre colore e tannini.

Fermentazione: La fermentazione si svolge in vasche a temperatura controllata o in botti di legno tradizionali. Per i bianchi, la fermentazione a basse temperature preserva freschezza e aromi; per i rossi, temperature più alte favoriscono la struttura e la complessità.

Affinamento: A seconda della varietà, i vini maturano in acciaio inox, barrique o botti di grandi dimensioni. Questa fase consente al vino di sviluppare aromi e struttura. I rossi, come Lagrein e Pinot Nero, beneficiano dell’affinamento in legno, che conferisce loro complessità ed eleganza.

Filtrazione e imbottigliamento: Prima dell’imbottigliamento, i vini vengono filtrati per ottenere una struttura limpida. Successivamente, affinano in bottiglia prima di essere pronti per la degustazione.